È arrivato il momento di iniziare a studiare. Se ci rendiamo conto che le pagine che ci separano dalla meta sono tante, è probabile che venga spontaneo gettarsi a capofitto tra le righe sperando di arrivare all’ultima nel minor tempo possibile. I libri di testo scolastici, tuttavia, non di rado possono trasmettere informazioni utilissime allo studio degli argomenti al di là del linguaggio verbale.
In primo luogo, ci sono i numeri – non solo sui libri di matematica. Se noi sappiamo che l’unità di un libro di storia è suddivisa, ad esempio, in cinque paragrafi, la nostra mente si prepara fin dall’inizio a cinque sotto-argomenti che ne compongono uno più generale: è noto, d’altronde, che la seconda guerra mondiale si è conclusa solo dopo il lungo avvicendarsi (purtroppo) di fasi piuttosto definite.
Il colore, la dimensione, lo stile del carattere, poi, sono molto loquaci. Solitamente i titoli delle unità e dei paragrafi si distinguono nettamente nella pagina: leggere solamente quelli, in un primo momento, ci dà la possibilità di addentrarci nei contenuti con gradualità. Il grassetto, invece, ha la funzione di attrarre l’attenzione su di sé e di farci cogliere a prima vista quali saranno le parole da mandare in memoria. Ci accorgiamo così, a titolo esemplificativo, che il pensiero di Platone si sviluppa attorno a pochi nuclei fondamentali.
Consideriamo ora le fotografie. Su un manuale di storia dell’arte, si sa, esse costituiscono il fulcro di ogni conoscenza; su uno di fisica, invece, perché compaiono? Perché il moto di un grave su un piano si carica di significato positivo, quando ci ricorda il rimbalzo vincente in una partita a tennis: la piacevolezza è essenziale affinché si generi, in chi studia, un’attitudine positiva nei confronti dell’argomento.
La curiosità, infine, può essere solleticata dall’attenta osservazione di tabelle e grafici. Ricercare corrispondenze, esplorare somiglianze e differenze, costruire ipotesi sono compiti sfidanti che possono ricordare i rompicapo enigmistici: di certo, sono utilissimi per capire a fondo il funzionamento della tavola periodica degli elementi.
La nostra mente non è in grado di incamerare informazioni “tutto e subito”: ha bisogno di gradualità, per organizzare adeguatamente le conoscenze. In nessun momento della vita, inoltre, la mente è una tabula rasa, pertanto è fondamentale integrare le nuove informazioni con esperienze pregresse: in termini pratici, lo studio ne beneficia in termini di tempo e fatica. Non è affatto trascurabile, infine, l’impatto positivo che la curiosità, la piacevolezza, il senso di sfida e di scoperta hanno sull’apprendimento. I libri di testo possono offrire spunti preziosi in questo senso.
Per studiare, certamente, bisogna leggere, ma non solo. Nel nostro Centro, puoi trovare l’aiuto di cui hai bisogno.
Daniela Lucchese
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