Devi studiare per una verifica, un’interrogazione o un’esposizione oppure iniziare a fare i compiti ma continui a rimandare il momento in cui effettivamente inizi? Prima di qualche minuto, una mezz’ora, poi qualche ora e infine di intere giornate, e non sai bene nemmeno tu perché.

La parola che meglio descrive questo comportamento è procrastinazione, quello stato per cui si posticipa quello che dovremmo fare: quindi anziché studiare ci mettiamo a guardare la TV, ci sentiamo con gli amici, usciamo fuori e poi quando abbiamo un momento libero e potremmo dedicarci allo studio siamo troppo stanchi per farlo, e così facendo abbiamo una scusa per rimandare ulteriormente.

La procrastinazione però non ci fa stare tranquilli: infatti di solito porta a sentimenti di ansia, umore negativo, affaticamento, peggioramento della qualità del sonno, minore autostima, un rendimento scolastico più povero. Come risolvere il problema allora?

Innanzitutto, cerca di capire perché stai procrastinando.

Possiamo definire due motivi alla sua base: un tentativo di evitare il compito, quindi lo studio, perché non ti attrae, magari la materia che devi studiare è una di quelle che ti piace di meno, oppure non ti senti a tuo agio a fare un’esposizione, tanto meno su quell’argomento. L’altro motivo è la paura di non riuscire, anche se sei preparato/a pensi che andrà male lo stesso, che il voto non sarà sufficientemente bello, o che sarà inferiore a quello degli altri, forse hai paura di non soddisfare le aspettative di genitori o insegnanti.

Una volta che hai riflettuto su queste possibilità ecco alcuni consigli per cercare di limitare la procrastinazione.

I nostri consigli

Trova un motivo interno a te che ti invogli a studiare quella materia o preparare quella esposizione: se è interno a te, come voler imparare di più su quell’argomento, oppure perché pensi che sia interessante, ci sono più probabilità che sia più facile metterti a studiarlo davvero, piuttosto che per motivi esterni, come cercare di soddisfare le aspettative di altri.

Selftalk: articola il tuo dialogo interiore in modo positivo rispetto agli obiettivi che ti poni, senza essere troppo negativo/a nei tuoi confronti nel caso non li raggiungessi, o li raggiungessi solo in parte. Le parole che rivolgi a te stesso/a sono il cibo della tua mente per la tua autostima e la tua motivazione: se sono negative e degradanti non puoi aspettarti che il tuo comportamento sia positivo e proattivo.

Cerca di essere coinvolto/a attivamente mentre studi o prepari l’esposizione: se leggi il libro velocemente solo perché vuoi finirlo il prima possibile è probabile che non ti ricorderai molto di quanto letto e quindi ti toccherà leggerlo di nuovo, oppure non lo farai ma le informazioni che avrai saranno poche e la qualità dello studio e del lavoro finale sarà bassa.

Prova a suddividere i compiti in sotto-compiti più piccoli, che siano più facilmente completabili, e che ti aiutino a sentirti maggiormente soddisfatto/a di te stesso/a.

Sovrastima il tempo necessario per finire un certo compito, leggere un capitolo o cercare delle informazioni per preparare un’esposizione: la fretta non è tua mica, piuttosto se organizzi i compiti dandoti più tempo di quello che credi ti basti saprai che puoi fare le cose bene e con calma.

Utilizza delle piccole ricompense per motivarti allo studio: una merenda per spezzare la mattinata o il pomeriggio, così da ricaricarti di energie; guardare una puntata di quella serie tv che ti piace, o un film a fine giornata; uscire con gli amici dopo che hai completato gli obiettivi di quella giornata/settimana.

Valeria Berdaga

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